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Eventi

Theatrinacria, kermesse dell’associazione Skené

Marsala

12/08/2020 - 20/09/2020

Una rassegna per celebrare l’amore per il teatro e la sicilianità, sei appuntamenti per riscoprire le nostre radici legate alla cultura classica declinata attraverso la lingua siciliana, spettacoli per riscoprire la profonda attualità del mito.

Questo vuole essere Theatrinacria, una kermesse ideata e organizzata dall’associazione culturale Skenè presieduta da Massimo Licari: “ Abbiamo scelto come icona la Trinacria, ma con pale di fico d’India al posto delle tre gambe e fiori e frutti con spighe di grano in luogo dei serpenti. Questa immagine (dipinta proprio da Massimo Licari) vuole essere il simbolo di come la nostra terra possa fiorire e di come tutta la Sicilia e la sua storia sia una risorsa da cui non si può prescindere se si vuole credere in un futuro possibile.

Ovviamente il volto di Trinacria è incorniciato dalle tende di un sipario, perché il teatro, o meglio il theatron è molto più che uno strumento, è un linguaggio che crea ponti oltre il tempo e lo spazio. Non a caso, molti degli spettacoli in rassegna abbattono la quarta parete e si rivolgono direttamente al pubblico”.

Il primo appuntamento si terrà mercoledì 12 agosto presso la Lupa Beach, in riva allo Stagnone, alle ore 18,30 con “Medea, la strània”, atto unico di e con Chiara Putaggio, con Loredana Salerno e Andrea Badalucco e con le musiche di Nino Pulizzi. “Si tratta di una messa in scena estremamente mediterranea – spiega Chiara Putaggio -. La mia Medea si anima esattamente nel luogo che più assomiglia alla sua casa. Un luogo salato, struggente, dove i sentimenti, assolati, si mostrano in tutta la loro autenticità. Allo stesso tempo le musiche di Nino Pulizzi – fiati antichi e percussioni – sono i battiti del cuore, sono il vento che culla, sono l’eco dei pensieri, sono i ricordi che feriscono e narrano”.

Giovedì 27 agosto alla stessa ora l’ex Convento del Carmine accoglierà “Elena di Sparta”, monologo di e con Eleonora Bongiorno. Si tratta della prima esperienza scrittoria per Eleonora Bongiorno che parte dal mito della bella Elena per approdare all’intimità di una condizione di femminilità esibita e di diritti negati. Un testo che spesso indulge alla scrittura comica che alleggerisce la trattazione del dramma proponendo sfaccettature che propongo una Elena che è molto di più dell’icona dell’amore sbagliato.

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