Erice sorge in cima a un monte solitario che domina Trapani, il territorio circostante e il mare. Tutta raccolta in un perimetro triangolare, è tra i borghi più singolari della Sicilia, passeggiando tra i suoi vicoli si respira aria di epoche passate. Carlo Levi scrive di Erice che “è l’Assisi del Sud, ricca di chiese, di conventi, di piccole strade silenziose ed un incontro straordinario di ricordi mitologici”.
I primi abitanti di Erice furono una misteriosa popolazione, gli Elimi. Contesa poi dai cartaginesi e dai siracusani. Dopo i cartaginesi, i romani, e poi gli arabi, i normanni e gli spagnoli.
Le torri del balio costituivano gli avamposti della fortezza militare, sede del governatore (bajulo). Tutt’attorno i Giardini del Balio da cui si può ammirare uno tra i più bei panorami della Sicilia. Da un lato si vede Trapani, le saline e le Isole Egadi; ancora più a Sud Marsala e, se il clima lo consente, anche Pantelleria e Capo Bon, in Tunisia; dall’altro il Monte Cofano, il golfo di Castellammare e Ustica.
Le chiese di Erice, oltre a rappresentare pregevoli esempi di stili architettonici, custodiscono al loro interno preziose opere d’arte. La Chiesa Matrice (dell’Assunta), del 1314, accanto alla quale si erge l’imponente campanile che fu in origine una torre di vedetta. Meritano poi una visita la chiesa di San Martino, di probabili origini gotiche ma ricostruita e rimaneggiata tra il XVII e il XVIII secolo; San Giovanni, il cui impianto originale risale al XII secolo; San Cataldo, ricostruita nel Settecento su un originario impianto trecentesco.
L’edificazione della cinta muraria più antica risale al VII sec. a.C. Oggi ne restano circa 700 metri, intorno alla città medioevale, ai tempi della dominazione elimo-fenicio-punico cingeva l’intero insediamento. In prossimità di porta Carmine si vedono alcune incisioni con caratteri fenici.
Il centro è abitato da circa 500 persone, è posto sull’omonimo Monte Erice, mentre la maggior parte della popolazione si concentra nell’abitato di Casa Santa, a valle, contiguo alla città di Trapani.
Nel territorio si producono ottimi vini (Erice D.O.C.) e un caratteristico liquore dal colore verde. In tutto il borgo sono molti i laboratori dolciari che preparano: i dolci a base di pasta di mandorla, i mostaccioli e le genovesi.
Merita di essere segnalata la Settimana Internazionale di Musica Medievale e Rinascimentale (settembre). Erice ospita da molti anni i convegni scientifici del Centro di cultura scientifica Ettore Majorana. La Cronoscalata del Monte Erice è una competizione automobilistica che si snoda lungo il tortuoso percorso che collega Valderice a Erice.
Il borgo si raggiunge in auto con parcheggio a pagamento, ma appena è possibile è consigliabile usare la FuniErice, che collega la città di Trapani con la vetta, lungo un tracciato che riprende quello di una vecchia funivia dismessa da oltre trenta anni. La stazione di valle della funivia di Erice si trova all’imbocco della SP 31 TP-Erice, ad angolo con la via Capua, frazione di Casa Santa-Erice (GUARDA LA MAPPA). Funziona sempre escluso i giorni festivi e il lunedì mattina, gli orari cambiano a seconda della stagione. Si può utilizzare gli autobus che, ogni ora e mezzo, salgono e scendono da Trapani.