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Era l’antica città fondata dagli Elimi. Un tuffo indietro di duemila anni. Il Tempio e il Teatro. Segesta ricade nel comune di Calatafimi. L’area archeologica è tra le più suggestive di tutta la Sicilia. Il Tempio greco dell’antica città di Segesta risale all’ultimo trentennio del V secolo a.C.. Si erge su una collina, al di fuori delle mura della città. Domina il paesaggio circostante, orientato a Nord, in direzione del Golfo di Castellammare. Si tratta di un grande tempio periptero esastilo (ossia con sei colonne sul lato più corto, non scanalate). Sul lato lungo presenta invece quattordici colonne (in totale 36 quindi). L’attuale stato di conservazione presenta l’intero colonnato della peristasi completo di tutta la trabeazione.
Nel XVIII secolo il tempio fu oggetto di un primo restauro da parte dell’architetto Chenchi. Fu visitato da Goethe e divenne una delle mete del Grand Tour e una della cause della riscoperta dell’architettura greca e del dorico che fu alle radici del neoclassicismo.
Il Teatro antico di Segesta si affaccia sulle colline e sul mare della Sicilia occidentale. E’ posto alla sommità del Monte Barbaro, a circa 440 metri d’altezza. Si può datare intorno alla metà del IV secolo a.C.. Il Teatro è di chiaro canone ellenico, sebbene Segesta non fosse una città greca. La zona superiore del teatro è semidistrutta, e assai poco rimane anche della scena. Ma il Teatro viene spesso utilizzato per rappresentazioni. Ed è un luogo magico. La cavea ha un diametro di 63 metri. Il teatro poteva ospitare oltre 4.000 persone.
L’area archeologica di Segesta è facilmente raggiungibile dall’autostrada Trapani- Palermo.

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